Prestiti a invalidi civili che siano stati protestati o cattivi pagatori: sono possibili? Il mondo del credito presenta opportunità e barriere a seconda dei singoli casi, e certamente la tipologia di richiesta in oggetto si va a scontrare con due ordini di problemi: la prima è l’invalidità civile in se stessa, che in termini di regole e normative vigenti in materia non è finanziabile, a meno che non sia associata ad un’altra pensione cedibile su cui poter applicare il calcolo della rata per l’ammortamento di un capitale con i relativi interessi da rimborsare. E poi c’è l’essere protestati o cattivi pagatori, ovvero segnalati nelle apposite liste secondo le tempistiche codificate e regolamentate, che rende difficoltoso l’accesso al credito già a chi è in condizioni normali da un punto di vista fisico, e non soffre di alcuna disabilità che si ripercuote sulla propria capacità lavorativa, a maggior ragione per gli invalidi che richiedono un finanziamento. Tuttavia non bisogna disperare, poiché prestiti a invalidi civili che siano stati protestati o cattivi pagatori sono assolutamente possibili, per quanto difficili da ottenere, ricorrendo come ancora di salvezza finanziaria alla cessione del quinto.
Cos’è l’invalidità civile
Prima di addentrarci in maniera approfondita sulle possibilità di prestito a invalidi civili protestati o cattivi pagatori è bene ricordare cosa prescrive la normativa circa la definizione di invalidità civile, per cui
Il grado minimo di riduzione per avere la qualifica di invalido civile è fissata al 33 per cento, secondo la determinazione di una specifica tabella elaborata dal ministero della Sanità. Non rientrano tra gli invalidi civili gli invalidi di guerra, gli invalidi del lavoro e gli invalidi per servizio, ovvero riconosciuti tali per cause specifiche derivanti dalla guerra, dalla prestazione lavorativa per i lavoratori privati, oppure da un servizio per i dipendenti pubblici e le categorie assimilate.
Cessione del quinto invalidi civili
La soluzione migliore per coloro che sono invalidi civili ed hanno un trascorso da protestati o cattivi pagatori è ricorrere alla cessione del quinto della pensione, che rappresenta molto spesso l’unica possibilità di accesso al credito per chi ha avuto disguidi finanziari passati, avendo la garanzia sufficiente per un istituto di credito dettato da un reddito fisso e certificato. Sottolineiamo ancora una volta che la quota di pensione cedibile non può essere quella di invalidità, ma è necessario avere associata un’altra forma di reddito sui cui è possibile applicare tale formula di finanziamento. La cessione del quinto presenta tali caratteristiche di base:
- Il finanziamento non può superare il 20 per cento mensile dell’ammontare netto del cedolino della pensione (un quinto del totale appunto)
- La durata è compresa tra 24 e 120 mesi
- Esistono limiti di età del richiedente per l’accesso al credito, variabili a seconda del tipo di istituto a cui ci si rivolge. Generalmente il massimo possibile è 89 anni a fine finanziamento
- Assicurazione obbligatoria per i pensionati
- Le rate sono a tasso fisso per tutta la durata del finanziamento
- Non sono richiesti giustificativi di spesa
- Non è necessario avere un garante in quanto basta la pensione come forma di tutela del credito
La cessione del quinto rappresenta pertanto l’alternativa percorribile ai prestiti personali per invalidi civili che sono stati protestati o cattivi pagatori, che non possono erogati in queste condizioni poiché difficilmente le società finanziarie e le banche concedono la possibilità di ottenere un nuovo prestito se non si sono saldate le rate di un finanziamento precedente. Invece con una pensione erogata dall’Inps il rischio insolvenza si azzera, giacché la rata mensile di ammortamento viene trattenuta direttamente dall’ente pensionistico e versata alla società creditizia che ha erogato il finanziamento.
La questione della soglia minima di povertà
L’erogazione della cessione del quinto, una volta stabilito che il soggetto richiedente ha un reddito fisso su cui applicare la quota cedibile, sembrerebbe non avere controindicazioni di sorta, ma c’è un aspetto da valutare attentamente, ed è l’importo complessivo della pensione: infatti lo Stato ha fissato una soglia minima di sopravvivenza per cui non è possibile applicare la cessione del quinto se al netto di quel 20 per cento resta una cifra inferiore per il pensionato. Allo scopo di tutelare la dignità e il tenore di vita di chi vive di sola pensione, lo Stato stabilisce ogni anno quale debba essere questa soglia ricalcolata tenendo conto dell’inflazione, e solitamente si aggira intorno ai 500 euro, con minime oscillazioni: nel 2018 è stata fissata a 507,46 euro, per cui se il calcolo della rata dell’ammortamento lascia una pensione con soglia minima inferiore a questa cifra, vuol dire che la cessione del quinto non si potrà applicare.
La documentazione
Per fare domanda di cessione del quinto bisogna presentare un serie di documenti, innanzitutto quelli standard per il finanziamento, ovvero:
- Carta di identità
- Codice fiscale o tessera sanitaria
- Cedolino della pensione
Poiché nel caso specifico entra in gioco l’invalidità civile, è necessario procedere anche ad un’autocertificazione in modo da comunicare al funzionario il proprio stato di salute sui moduli della compagnia assicurativa. Vi sono poi casi, a discrezione dell’ente erogante oppure della compagnia assicurativa, per cui viene richiesto un rapporto di visita medica (RVM) che va compilato dal proprio medico curante, compilando un modello che in genere viene fornito dall’istituto di credito a cui si vuole richiedere il prestito in base ai parametri assicurativi. Sulla scorta di questi dati spetta poi alla compagnia assicurativa decidere se concedere o meno la copertura assicurativa rischio vita per la cessione del quinto, un aspetto tutt’altro che secondario visto che a norma di legge non si può concedere la cessione del quinto a pensionati senza tale copertura.
Come richiedere il finanziamento
Una volta che si ha avuto modo di verificare con esito positivo che il proprio stato di salute è compatibile con quanto previsto dall’istituto di credito e soprattutto dalla compagnia assicurativa, e che si può mettere a disposizione una pensione aggiuntiva e cedibile, come quella di reversibilità o di vecchiaia, si può portare la documentazione in filiale oppure on line per le società finanziarie che lo rendono possibile (e sono sempre di più), attendere pochi giorni al massimo per l’esito della fase istruttoria e vedersi erogato in finanziamento.
Forme di prestito particolari: un esempio
Se sei un invalido civile e sei stato segnalato come protestato o cattivo pagatore, al 90 per cento la tua sola chance di ottenere un finanziamento è richiedere un prestito con cessione del quinto. Tuttavia esistono casi particolari di prestito agevolato che in determinate situazioni possono aiutare a risolvere casi specifici per chi soffre di disabilità. Proponiamo a titolo esemplificativo il Prestito senza barriere di BPER, che si propone di finanziare chi necessita di cure o attrezzature particolari come strumenti di riconoscimento vocale, sensori, stampelle particolari, ecc., arrivando fino alla copertura del 100 per cento delle spese. Vi proponiamo una tabella desunta dal sito ufficiale BPER che riassume costi e condizioni di finanziamento della proposta finanziaria:
Esempio di finanziamento | Tassi e interessi | Costi e oneri aggiuntivi |
---|---|---|
Importo: 10.000 € | TAN 2,20% | Zero spese di istruttoria |
Durata: 72 mesi | TAEG 2,56% | Invio comunicazioni periodiche: 0,90 € |
Rata mensile: 148,38 € | Interessi da restituire: 683,42 € | Incasso rata: 1,25 € |
Le agevolazioni Inps
A proposito di prestiti agevolati, ricordiamo che l’Inps in prima battuta mette a disposizione una serie di opportunità di credito finalizzate a consentire delle forme di supporto per tutti coloro che hanno una certificata invalidità civile: ovviamente per chi necessita di liquidità non può rappresentare una soluzione ottimale come una cessione del quinto, tuttavia per coloro che hanno particolari bisogni o riceverebbero sollievo se aiutati da qualche particolare servizio, l’ente pensionistico mette a disposizione una serie di agevolazioni che consentono in forma gratuita o a condizioni di particolare favore di poter accedere a determinati servizi accessori. Per maggiori informazioni si consiglia di contattare direttamente l’Inps.
Non posso accedere alla cessione del quinto: cosa fare?
Se non si ha a disposizione un’altra forma pensionistica cedibile per il finanziamento, oppure non è sufficientemente cospicua da poter sostenere la cessione del quinto, diciamo subito che le alternative sono quasi inesistenti, e si può solo procedere per tentativi magari attraverso l’aiuto di un consulente esperto. Richiedere prestiti personali come invalidi civili che sono stati protestati o cattivi pagatori nel recente passato è un’opzione non praticabile per un società finanziaria o istituto di credito, giacché il rischio insolvenza sarebbe altissimo. L’unico vero tentativo che si può fare è recarsi in filiale con un garante, magari un familiare, o comunque una persona che abbia una reputazione finanziaria impeccabile e uno stato patrimoniale tale da consentirgli di sostituire il richiedente invalido civile nell’ammortamento delle rate di rimborso nel caso in cui il soggetto titolare del finanziamento non fosse in grado di onorare il contratto stipulato. Ma si tratta di un tentativo estremo le cui possibilità di accettazione sono alquanto basse.
Ancor meno ci sentiamo di consigliare altre forme marginali di finanziamento come cambiali, pegni, ed altre formule che prevedano garanzie di beni mobili o immobili, le quali potrebbero solo peggiorare la condizione di vita dignitosa di chi è già costretto a una disabilità. Affidarsi a consulenti bravi e preparati può rappresentare il solo suggerimento sensato che possiamo fornire a tutti coloro che non possono accedere alla cessione del quinto, in modo che sulla scorta del singolo caso si possa trovare l’alternativa più idonea e meno disagevole per chi cerca un prestito avendo l’invalidità civile e oltretutto con una segnalazione passata di cattivo pagatore.
Conclusioni
Come abbiamo visto le opportunità di ottenere credito per chi ha un’invalidità civile ed è stato segnalato come protestato o cattivo pagatore non sono tantissime, anzi sostanzialmente l’unica vera soluzione che non offre grandi problemi nella richiesta, avendo una pensione parallela a quella di invalidità, è la cessione del quinto, che offre solide garanzie alla banca di turno, permette al richiedente di ottenere rapidamente una somma anche con una parte in anticipo, e non dà problematiche dal punto di vista delle segnalazioni passate di protesti e disguidi finanziari vari. Inoltre avere la trattenuta diretta sulla pensione rappresenta pure una comodità in quanto non richiede al titolare del finanziamento di ricordarsi di pagare la rata mensile di rimborso, a maggior ragione un discorso sensato se si soffre di forma di disabilità più o meno gravi. Le alternative purtroppo non sono molte, ci sono alcuni istituti di credito che offrono prestiti agevolati particolari, ed altri servizi dedicati specifici offerti dall’Inps, ma in linea generale la sola cessione del quinto rappresenta una vera garanzia di successo per coloro che cercano prestiti a invalidi civili che siano stati protestati o cattivi pagatori.
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