Prestiti a falliti e protestati: come ottenere un finanziamento

Prestiti a falliti e protestati sono una formula di finanziamento molto richiesta da chi purtroppo ha avuto dei problemi legati alla propria attività imprenditoriale, arrivando infine ad essere iscritto nel Registro dei Protesti per problemi legati all’emissione di assegni o nell’onorare le cambiali, giungendo finanche al fallimento della propria attività. Quali concrete possibilità vi sono di ottenere dei finanziamenti? In questa analisi proveremo a descrivere tutte le strade possibili, ma è bene sapere che non è molto facile ottenere prestiti per falliti e protestati senza adeguate garanzie, giacché gli istituti di credito e le società finanziarie necessitano di diminuire il rischio di insolvibilità che si presenta ai loro occhi, e che risulta essere particolarmente elevato quando si hanno sulle spalle informazioni finanziarie negative a proprio carico. Quanto più le garanzie sono solide, tanto più si aprono spiragli affinché una richiesta di prestito per protestati e falliti possa avere un esito positivo, magari per una cifra non troppo consistente.

Cosa vuol dire essere falliti?

Finanziamenti ai falliti rappresentano una tipologia di prestito particolarmente delicata da attuare, a causa dello status giuridico che pende sulla testa del richiedente: non sono affatto molte le soluzioni proposte dal sistema creditizio per poter far accedere a un capitale chi è stato oggetto di una procedura concorsuale di fallimento, una situazione di per sé alquanto complicata da gestire. Ma cosa vuol dire essere falliti? Giuridicamente parlando, qual è la posizione di un fallito agli occhi di banche e finanziarie? Dal punto di vista tecnico, lo status di fallito

diventa pubblicamente tale quando sopraggiunge una sentenza dichiarativa di fallimento, la quale, una volta che viene trasmessa in via definitiva dal tribunale preposto al giudizio, senza cioè poter più essere soggetta a qualsivoglia reclamo o ricorso, viene appunto resa pubblica a qualsivoglia soggetto possa essere interessato a tale informazione, banche e finanziarie comprese. 

Un tempo vi era un vero e proprio albo o registro dei falliti in cui compariva il nome dei soggetti, successivamente abrogato a seguito della riforma del 2006: con la riforma in vigore gli effetti del fallimento dovrebbero cessare con la chiusura del fallimento medesimo, tuttavia all’atto pratico un soggetto continua a risultare fallito in una serie di banche dati dalle quali risulta inoltre difficile uscire, e che comporta inevitabilmente una restrizione al credito esattamente come per i protestati. Questo perdurare delle informazioni negative in ambito pubblico rende estremamente problematica pertanto la concessione di finanziamenti e prestiti ai falliti, a meno di non mostrare delle solide garanzie.

Il Registro dei Protesti

Altra situazione che comporta invero medesime problematiche di accesso al credito è risultare iscritti al Registro dei Protesti, una banca dati detenuta presso la CAI (Centrale Allarme Interbancaria), presso cui si può rimanere fino a 5 anni se non si ottiene la riabilitazione dal Tribunale pagando innanzitutto quanto pattuito, con l’aggiunta degli interessi di mora, le spese di iscrizione e gestione al registro, e infine una penale pari al 10 per cento di quanto dovuto. Si finisce protestati quando si emettono assegni bancari e postali a vuoto, oppure non si onorano le cambiali emesse: se nel corso del lungo iter che porta al registro non si modifica la propria posizione, le conseguenze per l’iscrizione prevedono di base

  • Divieto di emettere assegni per 6 mesi
  • Obbligo di restituzione degli assegni posseduti
  • Divieto di stipulare con qualsiasi banca nuove convenzioni per il rilascio di assegni
  • Sanzioni pecuniarie amministrative comprese tra 516,46 euro e 12,394, 97 euro

oltre a tutte le difficoltà ad ottenere qualsiasi tipologia di finanziamento.

Esistono finanziamenti per falliti?

Finanziamenti per falliti intesi come soluzioni ad hoc per coloro che hanno subito un procedimento di fallimento non esistono, ma come tutti i prestiti per protestati e cattivi pagatori, quando vi sono garanzie sufficienti da presentare in fase di inoltro della domanda, è possibile ottenere un capitale anche in presenza di informazioni negative a proprio carico: è il caso ad esempio di una busta paga o di un assegno previdenziale che consente di erogare una cessione del quinto, oppure un garante esterno di comprovata solidità finanziaria che permette di ottenere un finanziamento anche a lavoratori autonomi. Vediamo in dettaglio cosa comportano queste soluzioni.

La cessione del quinto

Benché non sia facile per un fallito avere un reddito fisso dimostrabile, in presenza magari di una pensione è possibile provare a richiedere una cessione del quinto, la soluzione più pratica e facile per protestati e chi in generale ha avuto disguidi finanziari passati, poiché

la rata mensile di ammortamento viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro o ente pensionistico e versata alla finanziaria, una rata con un importo fisso che non può superare il 20 per cento del totale percepito come stipendio o pensione, pari appunto a un quinto. 

Quanto posso chiedere con la cessione del quinto?

Generalmente l’ammontare del capitale richiedibile con una cessione del quinto dipende dai seguenti fattori:

  • Importo dello stipendio netto mensile o della pensione netta mensile
  • Ammontare del TFR maturato
  • Età anagrafica
  • Anzianità lavorativa
  • Stato di salute

Considerando che non è richiesto un garante esterno o altre garanzie, questi fattori giocano un ruolo determinante per la finanziaria, che sarà quindi disposta a erogare un prestito di importo maggiore quanto più alto sarà lo stipendio o la pensione, il TFR accumulato, o l’anzianità lavorativa. Ovviamente chi è protestato, cattivo pagatore o è fallito ha maggiori difficoltà ad ottenere un capitale elevato, ma la garanzia della busta paga o dell’assegno previdenziale è sufficiente per ottenere l’approvazione ad una cessione del quinto magari per un importo inferiore, e con l’obbligo di una polizza assicurativa da stipulare.

La documentazione richiesta

Per richiedere una cessione quinto bisogna allegare alla domanda di finanziamento la seguente documentazione:

  • Copia del documento di identità
  • Tessera sanitaria o codice fiscale
  • Ultima busta paga (o ultime due) o cedolino della pensione
  • Modello Cud per lavoratori o OBIS M per i pensionati
  • Certificato di stipendio per i dipendenti
  • Comunicazione di cedibilità del quinto per i pensionati

Consolidamento debiti

Un altro strumento finanziario accessibile a pensionati e lavoratori dipendenti tramite cessione del quinto è il consolidamento debiti, che permette di accorpare tutti i finanziamenti pregressi in corso in un’unica rata con un ammortamento più lungo e a tassi di interessi convenienti, avendo oltretutto la possibilità di ottenere maggiore liquidità.

Per i protestati e coloro che in generale hanno avuto disguidi finanziari il solo modo per ottenere il consolidamento debiti è attraverso la cessione del quinto, non dunque attraverso bollettini o Rid bancario come modalità di ammortamento, e non è detto che la finanziaria accetti di accordare il finanziamento per cui è sempre meglio informarsi prima di presentare la domanda per evitare un rifiuto. 

Prestito con cambiali

In assenza dei requisiti necessari per richiedere la cessione del quinto, molto spesso la sola soluzione possibile per ottenere una forma di prestito per falliti è  lasciar perdere i canali tradizionali e affidarsi invece a quelle società finanziarie che erogano prestiti con cambiali. Di cosa si tratta? Parliamo appunto di finanziamenti

generalmente destinati a soggetti che per vari motivi non possono ottenere un normale prestito personale da una banca, e pertanto invece delle normali rate di ammortamento il pagamento avviene appunto attraverso delle cambiali, che sono titoli di credito quali “tratte” o “pagherò”, che devono essere firmate e a cui successivamente deve essere applicato un bollo per renderle legalmente valide: queste tratte consentono al creditore di pignorare i beni del debitore anche in caso di mancato saldo di una sola scadenza. 

Quanto posso ottenere?

Con un prestito cambiario o cambializzato che dir si voglia gli importi erogati generalmente oscillano tra 2.500 e 50.000 euro, e la durata del periodo di rimborso varia dai 12 mesi alle 120 mensilità: va detto che il funzionamento delle cambiali è diverso dalle rate di ammortamento del prestito personale normale, poiché le cambiali possono essere rinnovate, per cui prima della scadenza dell’effetto è possibile posticipare la data di pagamento, basta un semplice accordo tra le parti. L’aspetto negativo

è che mediamente i costi del finanziamento sono molto più elevati rispetto ai prestiti normali, con tassi di interesse particolarmente esosi, per cui è consigliabile effettuare un confronto tra più preventivi per valutarne l’effettiva convenienza, sebbene molto spesso questo prestito con cambiali rappresenta per i falliti e per i protestati la sola possibilità di ottenere un capitale con un buon grado di certezza. 

Ottenere un prestito con un garante

Non avendo garanzie personali da offrire alle banche o finanziarie per ottenere un prestito, la sola opportunità per un finanziamento a falliti e protestati molto spesso risulta essere la fideiussione, ovvero un prestito con un garante terzo che funge da coobbligato al rimborso del capitale e degli interessi pattuiti. Questo garante

in caso di mancato pagamento delle rate da parte del principale richiedente del prestito, interviene infatti per saldare le rate del finanziamento, risultando egli stesso obbligato al pari del titolare dle finanziamento. Le condizioni per cui venga accettato un prestito con garante da parte di un istituto di credito prevedono che questa figura terza abbia un reddito certo e dimostrabile che possa sostenere l’ammortamento del debito, e che la sua affidabilità creditizia sia comprovata, ovvero che non siano presenti informazioni negative su precedenti finanziamenti nelle banche dati consultate in fase istruttoria dalle società finanziarie.

Altre garanzie utilizzabili

Molto più difficoltose sono per falliti e protestati le strade che portano all’uso di garanzie reali, ossia beni immobili e mobili a titolo di tutela del credito ottenibile. Queste garanzie alternative possibili sono:

  • Beni in pegno
  • Rendite in denaro
  • Ipoteca su un immobile di proprietà

I beni in pegno come ad esempio possono essere dei gioielli prevedono il corrispettivo in denaro del bene stimato, che viene messo all’asta dalla banca nell’eventualità che non venga riscattato a fine ammortamento. Le rendite in denaro possono invece essere un affitto registrato oppure un piccolo capitale che genera un rendimento costante e che per vari motivi non risulterebbe conveniente svincolare, e per ottenere il via libera al prestito è necessario dimostrare in fase istruttoria che si resterà titolare della suddetta rendita per tutto il periodo necessario a rimborsare il prestito. Infine c’è l’ipoteca su un immobile, che solitamente viene concessa da una finanziaria solo in presenza di un capitale di grande entità, giacché risulterebbe troppo complicato in caso contrario rivalersi sul bene in caso di mancato saldo del finanziamento.

Le possibilità di piccolo prestito

Diversi enti creditizi offrono la possibilità di ottenere un piccolo prestito: come si evince chiaramente dal nome, parliamo di un finanziamento a cifre molto contenute, generalmente comprese tra 500 euro e 5.000 euro, con diverse modalità di rimborso previste a seconda del meccanismo di finanziamento attuato dalla singola banca, anche se in linea generale possiamo dire che molto spesso il piccolo prestito presenta caratteristiche simili a quelle di carte ricaricabili collegate al conto corrente: difficile dire se sia possibile ottenere un piccolo prestito da falliti o protestati, è necessario informarsi presso l’istituto di credito oppure affidarsi a un consulente esperto per capire se è possibile l’erogazione, ed eventualmente presso quale società avanzare la domanda di finanziamento.

Conclusioni

Come abbiamo visto non esistono soluzioni specifiche di prestito per falliti e protestati, e le opportunità non sono né molte né facili da ottenere. Tuttavia per chi necessita di liquidità urgente è un tentativo praticamente obbligato provare a richiedere un finanziamento, a dispetto delle restrizioni all’accesso al credito dovute alle informazioni negative pubbliche che ostacolano una facile erogazione, che in particolare per chi ha subito un protesto o una procedura di fallimento risultano assai gravose.

Se non si è in grado di richiedere una cessione del quinto, le opzioni che paiono più facilmente percorribili sono o un prestito con garante, a patto che questo garante sia davvero solido ed affidabile agli occhi della finanziaria, oppure nei casi più disperati tentare con un prestito con cambiali, ben consci che le condizioni di finanziamento non sono sempre molto convenienti, e gli interessi da pagare elevati. Non ci sono soluzioni facili per ottenere prestiti come falliti, ma in caso di situazioni di estrema difficoltà suggeriamo di rivolgersi a un consulente esperto che può eventualmente indicare le opportunità più idonee per il singolo caso,e riuscire così ad ottenere la liquidità necessaria per risolvere i propri problemi.

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